Le linee vita sono un elemento fondamentale nel campo della sicurezza sul lavoro. Sono essenziali in tutti quei contesti dove i lavoratori sono esposti al rischio di cadute dall'alto.
Utilizzate prevalentemente in ambienti edili, industriali e in ogni situazione dove è necessario lavorare in altezza, questi meccanismi di ancoraggio nascono per garantire la massima sicurezza di chi opera in questi contesti. Scopriamo insieme cosa si intende per linee vita e quali sono le loro caratteristiche fondamentali.
Una linea vita è un sistema di ancoraggio progettato per prevenire o fermare la caduta di persone che lavorano in altezza. Si tratta di un dispositivo composto da una serie di elementi:
cavi in acciaio;
ancoraggi;
dispositivi di connessione e tensionamento.
La sua funzione principale è quella di assicurare, tramite un'imbracatura, il lavoratore ad un percorso sicuro, limitando così il rischio di caduta. Al cavo teso la persona può infatti agganciare i propri DPI, i dispositivi di protezione individuale, e svolgere la sua mansione in sicurezza.
I DPI che vengono usati per lavorare con le linee vita sono:
caschetto;
imbracatura;
set formato da cordino e moschettoni che collegano l’imbracatura alla fune metallica;
scarpe antinfortunistiche;
guanti e abbigliamento adeguato.
La qualità dei materiali è un elemento importantissimo per garantire l’efficacia di questi sistemi.
Le linee vita trovano applicazione in numerosi contesti, principalmente in quei luoghi dove i lavori in altezza sono frequenti e presentano rischi significativi di caduta. Questo include, ad esempio:
la manutenzione di tetti;
l'installazione di pannelli solari;
lavori su ponteggi;
operazioni in ambienti industriali come fabbriche o magazzini.
La loro presenza è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori in conformità con le normative vigenti sulla sicurezza sul lavoro. Proprio perché applicate in cima agli edifici e poiché sono dei sistemi anticaduta, questi dispositivi vengono spesso chiamati “linee salvavita per tetti” o "linee vita tetto".
Esistono diversi tipi di linee vita, classificati in base alla loro installazione e funzionalità: ne esistono infatti di rigide e di flessibili, oppure di provvisorie o di permanenti.
In base alla norma UNI EN 795, possiamo individuare 5 macrocategorie:
linea vita di tipo A: comprende tutti i sistemi permanenti, ad esempio ganci sottotegola o golfari di fissaggio a muro;
linea vita di tipo B: indica i dispositivi temporanei, utilizzati durante l'esecuzione di un cantiere o altri tipi di lavori;
linea vita di tipo C: linea di sicurezza che si trova sui tetti e alla quale l'operatore si aggancia mediante i suoi DPI; permette al lavoratore di percorrere distanze maggiori senza mai staccarsi dal dispositivo;
linea vita di tipo D: indica la guida rigida lungo la quale scorre un carrello che funge da punto di ancoraggio mobile;
linea vita di tipo E: sono i dispositivi di ancoraggio zavorrati.
I materiali utilizzati per la realizzazione di questi sistemi di sicurezza sono:
acciaio con cataforesi;
acciaio zincato a caldo;
fettucce o corde (in caso di ancoraggi temporanei o flessibili).
Queste installazioni, come è facile immaginare, vengono fissate agli edifici tramite gli elementi di bulloneria. La viteria maggiormente utilizzata include:
viti per legno e calcestruzzo;
La loro presenza è essenziale per assicurare la resistenza e l'affidabilità del sistema di linee vita.
La normativa relativa alle linee vita varia da Stato a Stato. In generale, la legislazione impone l'installazione di questi elementi in tutti i luoghi di lavoro dove esiste un rischio di caduta dall'alto. È importante che le linee vita siano progettate seguendo standard rigorosi e che siano sottoposte a regolari controlli e manutenzione. Le normative sono fondamentali per garantire l’efficacia e la sicurezza nel tempo dei meccanismi di linea vita.
Per quanto riguarda l’Italia, sulla base del Testo unico sulla sicurezza sul luogo di lavoro (D.L. 81/2008), installare una linea vita è obbligatorio se il tetto di un’abitazione o di un capannone industriale diventa luogo di lavoro: se sopra le coperture vengono eseguiti interventi di vario tipo (bonifica, installazione o manutenzione di impianti fotovoltaici, interventi su antenne e parabole) la normativa impone l’utilizzo di linee vita.
Ogni territorio prevede verifiche diverse, ma in generale la normativa sulle linee vita richiede la seguente documentazione:
planimetria dell’impianto anticaduta;
relazione sulle scelte di progetto e indicazione della tipologia di punti di ancoraggio scelti;
certificazioni dei dispositivi anticaduta e certificato del produttore sui materiali;
dichiarazione sulla corretta messa in opera dei componenti di sicurezza;
verifica della capacità della struttura di sopportare i carichi trasmessi dai componenti anticaduta.
Infine, è necessario considerare che esistono normative regionali specifiche che forniscono obblighi aggiuntivi e a cui è necessario fare riferimento.
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