Scegliere consapevolmente i prodotti di viteria e bulloneria corretti, significa avere conoscenza del quadro normativo vigente e quindi della normativa bulloni. 

Prima di addentrarci nella descrizione delle norme e degli organismi di normazione, è utile sottolineare che una norma è un documento volto a definire i requisiti a cui prodotti e servizi devono rispondere.

La definizione di caratteristiche standard, favorisce il libero scambio di merci e le esportazioni oltre a fornire garanzia sulla loro qualità.

Nel corso del tempo, i bisogni di standardizzazione sono diventati sempre più necessari poiché, con lo sviluppo dell’industria meccanica e metallurgica prima e la fine della seconda Guerra Mondiale poi, si stava diffondendo un’economia fondata sugli scambi internazionali. Ciò comportò la necessità di uniformare le varie industrie ed i materiali con normative tecniche nazionali ed internazionali, per rispondere quindi al bisogno di avere regole comuni.

 

Quali sono le normative più importanti per la bulloneria?

Una bulloneria che risponde a delle regole comuni è una garanzia per i componenti della filiera, dal produttore al fornitore, passando per il rivenditore ed il cliente finale. Ogni prodotto che risponde a determinati criteri standard sarà una sicurezza per chiunque. Questi criteri sono definiti mediante apposite normative che, oltre a stabilire una precisa nomenclatura per viti e bulloni, indicano le caratteristiche dei prodotti standard. 

Nello specifico, le principali normative per la bulloneria sono la EN 15048 e la EN14399 - volte a definire due tipologie di bulloneria strutturale in relazione al tipo di assieme da realizzare – e la UNI EN ISO 898-1, norma che regola le caratteristiche meccaniche e fisiche della bulloneria e che distingue tra bulloneria ad alta resistenza e medio/bassa resistenza.

Tra le prescrizioni più comuni, è possibile riscontrarne alcune che disciplinano le lavorazioni a cui sottoporre la bulloneria. Tra queste, ad esempio, la UNI EN ISO 1461, normativa che regola lo spessore della zincatura

Inoltre, il quadro normativo è completato da alcune certificazioni obbligatorie per il produttore tra cui la certificazione 3.1 - che attesta la conformità del materiale sulla base di test eseguiti sul lotto utilizzato - e la certificazione UNI EN 1090, riconosciuta a livello internazionale, che disciplina l’immissione nel mercato di prodotti da costruzione e componenti strutturali in acciaio e alluminio

Dunque, le numerose normative a cui attenersi servono a realizzare, commercializzare ed utilizzare prodotti all’avanguardia e unificati a livello nazionale, europeo e mondiale. Ma qual è il processo che porta alla determinazione di una normativa e chi stabilisce gli standard a cui rispondere?

 

Quali sono gli organismi di normazione nazionali?

L’entità che elabora, con criterio logico e condiviso, le norme e possiede l’autorevolezza per farle applicare è l’ente normatore

I primi enti di normazione sono nati a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, in concomitanza con lo sviluppo industriale. Nascono dunque in America:

  • AISI, American Iron and Steel Institute;

  • ANSI, American National Standard Institute. È quest’ultimo ente ad emanare, dal 1916, le normative tecniche di carattere nazionale.

In Italia, nel 1928, nasce l’UNI – Unificazione Nazionale Italiana – ente che rispondeva alle esigenze del primo post-guerra di avere una struttura che fissasse norme uguali per tutti e favorisse la collaborazione tra le aziende. 

Nello stesso periodo, ogni paese europeo si occupò della stesura di norme nazionali a cui far riferimento. Ad esempio, vennero fondate:

  • BSI, British Standard Institute;

  • AFNOR, Association Francaise de Normalisation;

  • DIN, Deutsche Institut fur Normung.

Sia Oltreoceano che in Europa, sono stati istituiti enti specifici specializzati in impieghi tecnici in campi particolari. Tra questi ricordiamo:

  • ASTM, American Iron and Steel Material - riferimento, soprattutto per le imprese americane, in relazione alla classificazione e definizione dei materiali;

  • ASME, American Society of Mechanical Engineers – ente che definisce gli standard per I criteri di progettazione e definizione dei materiali;

  • CEN, Comitato Europeo di Normazione – ente di normazione riconosciuto dall’UE come responsabile per la definizione e lo sviluppo di standard a livello europeo. Le norme emesse, riportano la sigla EN (es. EN 15048) e sono riferimenti per i regolamenti e le direttive emesse dal parlamento europeo.  

 

Enti certificatori in Italia

La nascita dei vari organismi di normazione ed il diffondersi delle normative, portò alla creazione di una nuova forma di istituzione tecnica: gli enti certificatori. Tali istituti autonomi sono accreditati dagli organi nazionali che ne attestano l’affidabilità e la qualificazione. Questi enti hanno il compito di verificare e garantire il rispetto delle norme a livello produttivo e, quindi, che i prodotti tecnici siano realizzati in maniera conforme alle prescrizioni. 

In Italia, il governo ha assegnato tale compito di verifica ad Accredia, ente volto ad attestare la competenza, l’imparzialità e l’indipendenza degli organismi di certificazione oltre che dei laboratori di prova a taratura. È Accredia quindi ad attestare l’idoneità e la conformità dei prodotti e servizi, secondo le norme obbligatorie.

Enti normatori a livello mondiale

Come descritto nei paragrafi precedenti, a metà del ‘900, il quadro normativo europeo si presentava dunque piuttosto nazionalizzato. Un momento storico particolarmente rilevante fu quello che si verificò all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale. In questo periodo, gli scambi internazionali divennero sempre più fondanti per le varie economie e fu così che nacque l’ISO – International Organization for Standardisation. 

Costituito nel 1947, questo ente assunse sempre più un carattere centrale e divenne il riferimento principale per l’unificazione dei paesi. Oggi l’ISO conta l’adesione di 168 paesi (dato aggiornato al 2023) e sviluppa norme che vengono studiate e definite da tecnici esperti nominati dai membri costituenti. Il processo per lo sviluppo di una normativa, dalla prima proposta fino alla pubblicazione, prevede normalmente 3 anni di lavori.

Tra le certificazioni ISO più rilevanti vi è la ISO 9001, attestato di conformità dei processi aziendali e dei sistemi di gestione a specifici standard. 

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