Già di larga diffusione e altamente richiesto nella produzione di viti, bulloni ed elementi di fissaggio per la sua particolare resistenza alla corrosione, l’acciaio è un materiale riciclabile al 100%. Il riciclo dell’acciaio è un sistema sostenibile che può avvenire, potenzialmente, infinite volte. Infatti, l’acciaio riciclato presenta le stesse identiche proprietà originarie e, per tale ragione, è definito una “risorsa permanente”.  In questo articolo approfondiremo i numeri dettati dal recupero dell’acciaio, le tecniche usate e l’importanza di tale materiale per l’economia sostenibile. 

 

Quanto acciaio si ricicla?

 

Il recupero dell’acciaio produce per il 99% materiale di prima scelta, mentre il restante 1% è materiale di scarto che viene utilizzato come inerte per uso stradale. Parlare di acciaio sostenibile significa descrivere un materiale che evita il consumo di ulteriore petrolio per l’estrazione di materie prime, favorisce la diminuzione delle emissioni di CO² e di altri elementi inquinanti. I numeri a riguardo sono a dir poco impressionanti: secondo una stima pubblicata da Confindustria, nel mondo vengono riciclate 14 tonnellate di acciaio al secondo. L’Europa è tra i protagonisti di tale economia sostenibile: circa il 40% della produzione siderurgica è realizzata dal recupero di materiale e quindi dal riciclaggio di acciaio. Inoltre, è particolarmente interessante sottolineare come l’Italia, già primo produttore europeo di acciaio a forno elettrico, sia tra i paesi capofila di tale significativo cambiamento; infatti, la produzione di materiale derivante da acciaio che viene rifuso, raggiunge elevate percentuali nei seguenti settori:  

 

  • 75% per gli imballaggi;

  • 85% per materiale da costruzione e macchinari. 

 

Questi numeri forniscono una lettura chiara dell’importanza del recupero di tale materiale:

 

  • 686.660 tonnellate di minerali di ferro risparmiate;

  • 216.842 tonnellate di carbonio risparmiate;

  • 646.922 tonnellate di CO² in meno per il solo settore degli imballaggi.

 

Sfruttare il potenziale del recupero di acciaio equivale ad una efficienza dei processi e ad un elevato risparmio energetico.

 

Come si può riciclare l'acciaio?

 

Come anticipato in precedenza, l’acciaio riciclato non presenta alcuna deformazione o degradazione delle proprietà meccaniche originarie. Il materiale infatti, appare proprio come nuovo e riutilizzabile nelle sue infinite applicazioni.  Ma come avviene il riciclo dell’acciaio?

Quando un elemento in acciaio è rimosso da un’opera o struttura, viene portato in fonderia dove, una volta fuso e ricomposto, è pronto per una nuova destinazione d’uso. Generalmente, il materiale viene trasformato mediante processi produttivi con forno elettrico ad arco. Questo strumento, ampiamente diffuso, garantisce una riduzione dell’impatto acustico, delle polveri, del 50% del fabbisogno di acqua e del fabbisogno energetico di un ulteriore 50%. 

Il mantenimento delle proprietà meccaniche tra il vecchio e nuovo elemento, è indicato con il termine inglese up-cycling. Un prodotto riciclato in modalità up-cycling manterrà le sue proprietà, a differenza di un elemento che prodotto in modalità down-cycling, perderà le sue specificità e verrà destinato ad impieghi di livelli inferiori. Un esempio di elemento riciclato in down-cycling è la plastica. Al contrario quindi, gli elementi in acciaio appartenenti a costruzioni, macchinari, veicoli ecc. che sono dismessi, vengono raccolti, trasportati nei luoghi adibiti al riciclo e trasformati. 

 

Dove viene riciclato l'acciaio?

 

Smaltire e recuperare in modo corretto l’acciaio significa, dunque, ridurre il suo impatto sull’ambiente. Per riciclare l’acciaio, una volta raccolto un quantitativo sufficiente di materiale, è necessario trasportarlo presso luoghi destinati al riciclo. Qui, gli elementi ferrosi verranno sottoposti a verifiche, secondo quanto stabilito dalle normative europee, per accertare la presenza o meno di scorie radioattive. Lo step successivo prevede l’avanzamento delle procedure mirate al recupero: verrà prima ridotto il volume del materiale raccolto e, successivamente, verrà fuso. Nelle fonderie, l’elemento sarà quindi sottoposto a diverse operazioni principali: fusione, formatura, ramolaggio, colata, sformatura, sbavatura e finitura. Al termine di tutte queste lavorazioni, l’acciaio sarà avviato ad un nuovo ciclo produttivo.

 

L’importanza dei processi anticorrosivi

 

L’acciaio è il materiale più resistente e durevole nel tempo. Per aumentare la sua “vita utile” e quindi la sua resistenza alla corrosione, è importante sottoporlo a sistemi di protezione. Tra i più efficienti c’è la zincatura a caldo, tecnica efficacissima anche per la circolarità del materiale. Infatti, l’acciaio zincato è riutilizzabile e con una percentuale di riciclo vicinissima al 100%. Tra i principali vantaggi di un manufatto zincato a caldo ritroviamo:

 

  • Efficientamento energetico, sia in termini di energia necessaria alla produzione della zincatura che in termini di durata nel tempo del manufatto zincato;

 

  • Durabilità: anche se sottoposti ad ambienti o fattori corrosivi, i materiali e componenti zincati secondo le normative UNI EN ISO 1461 e UNI EN 10348-2, hanno una resistenza durevole nel tempo;

 

  • Facilità di manutenzione: se risulti necessario il prolungamento nel tempo dell’elemento zincato, si può applicare un nuovo strato protettivo e, quindi, ripristinarlo. Questo meccanismo è applicabile soprattutto a manufatti smontabili. Inoltre, proprio mediante un semplice controllo dello strato di zinco, è possibile monitorare e prevedere la durata della protezione e quindi le prestazioni del prodotto in acciaio;

 

  • Compatibilità con l’ambiente: lo zinco è un elemento naturale che non ha impatto sull’ambiente o sulla salute dell’uomo.

 

L’acciaio sottoposto a zincatura risulterà allora un prodotto non solo di elevata qualità ma anche di elevate prestazioni ambientali


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