In questo nuovo articolo, torniamo a parlare di zincatura, focalizzando l’attenzione sul tema dello spessore della zincatura.
Come riportato in un precedente articolo che ben spiega tale procedura, con il termine “zincatura” ci si riferisce al rivestimento protettivo di zinco a cui sono sottoposte le parti in acciaio. Tale procedura, necessaria per proteggere le parti dalla corrosione, può avvenire mediante diverse modalità:
immersione a caldo
spruzzatura termica
elettrolisi.
Sebbene nuove metodologie e trattamenti protettivi si fanno strada nel settore, il trattamento più utilizzato è quello della zincatura a caldo, procedura che trova ampio impiego nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni in quanto offre una maggiore protezione dagli agenti atmosferici, garantendo inoltre un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Caratteristica legata alla durata della zincatura è sicuramente lo spessore. Questo varia a seconda dei seguenti criteri:
tipologia di zincatura
componente da zincare
metodo di zincature.
In linea generale, lo spessore della zincatura a caldo è il processo che garantisce risultati migliore. Ma scopriamo insieme come si definiscono gli spessori e cosa c’è da sapere su questo tema.
UNI EN ISO 1461: la normativa che regola lo spessore della zincatura
Come richiesto per la maggior parte dei componenti prodotti e venduti secondo legge, anche per la zincatura a caldo esiste una normativa ad hoc a cui attenersi. Infatti la UNI EN ISO 1461 è una normativa internazionale che disciplina e definisce quali sono gli spessori minimi da applicare per ritenere conforme lo strato protettivo di zinco. Proprio come per gli altri prodotti, anche per quelli zincati esistono dei parametri e delle tolleranze entro cui agire per rispettare la disciplina. Nello specifico, secondo quanto dettato dalla ISO 1461, lo spessore medio deve essere:
Almeno 45 micron (1 millesimo di millimetro) per spessore acciaio < 1,5 mm;
Almeno 55 micron per spessore acciaio tra 1,5mm e 3,0mm);
Almeno 70 micron per spessore acciaio tra 3,1mm e 6,0mm);
Almeno 85 micron per spessore acciaio > 6mm.
I valori appena riportati valgono per la zincatura effettuata su componenti “a lotti”, ovvero su prodotti già formati o già assemblati. Nei trattamenti applicati a questi prodotti, lo spessore è molto maggiore rispetto a quello applicato su, ad esempio, lamiere pre-zincate dove lo strato di zinco può raggiungere i 20-30 micron.
In linea generale, il procedimento prevede che il componente da zincare venga prima controllato al fine di evitare che la superficie presenti difetti o irregolarità. Una volta che il componente è stato trattato, questo viene ricontrollato e ritenuto idoneo.
Tale sistema di verifica, avviene su ogni tipo di componente a prescindere se esso faccia parte della bulloneria zincata a caldo, della bulloneria strutturale o che si tratti di tiranti e tirafondi zincati a caldo.
Come infatti richiesto dalla norma UNI EN ISO 1461, Univiti fornisce ai propri partner specializzati, prodotti che si attengono alle specifiche presenti nella normativa.
Una volta che il prodotto sarà zincato è necessaria una fase finale di ispezione al fine di verificare che il prodotto finale sia in linea con la norma UNI EN ISO 1461. Ma come procedere e come misurare lo spessore zincato?
Esistono 4 modi per misurare gli spessori della zincatura:
Utilizzo di misuratori di spessore a principio magnetico. Si tratta di un metodo semplice, veloce e poco costoso che sfrutta il funzionamento di alcuni strumenti di lavoro, definiti appunto spessimetri di rivestimento, progettati appositamente per tale scopo;
Strippinge pesatura.
Pesatura dell’elemento prima e dopo la zincatura;
Osservazione microscopica ottica.
Misurare in maniera corretta lo spessore dello strato di zinco, significa quindi determinare ed assicurare la qualità del prodotto prima che questo venga spedito al cliente/committente e quindi messo in commercio.
Tolleranza e perdita spessore della zincatura
Giunti a questo punto, apparirà chiaro che un rivestimento di qualità ed un maggiore spessore, garantiscono una protezione dalla corrosione decisamente più importante.
In realtà, lo spessore della zincatura deve essere selezionato anche in relazione ad un fattore non di poco conto: le condizioni atmosferiche. Infatti, l’applicazione all’elemento zincato è legata alla sua esposizione ed al suo utilizzo.
È bene sottolineare infatti che letempistiche e la durata del rivestimento non possono essere dati definiti in maniera univoca ma la destinazione d’uso del componente può definirne lo spessore.
Ad esempio, un elemento zincato e posizionato in un ambiente interno ed asciutto, registra una perdita media di spessore minore allo 0,1 micron nell’arco di un anno. Allo stesso modo, in un’area industriale molto umida, sarà possibile registrare una perdita dai 4 agli 8 micron all’anno. In linea di massima comunque, gli elementi trattati da quelli non trattati (es. i prodotti usati nelle opere infrastrutturale quindi sulle costruzioni di carpenteria medio pesanti, i tralicci nel settore delle telecomunicazioni o gli armamenti ferroviari) richiedono minore manutenzione poiché lo strato di zinco ne preserva l’integrità nel tempo.
Si può quindi affermare che, in riferimento alla normativa ed a seconda dell’applicazione finale dell’elemento,lo strato di zinco mantiene e protegge un materiale, ritardando il processo di corrosione anche fino a 100 anni per la zincatura e caldo e fino a 10 anni per altre tipologie di zincature.
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